Il pavimento pelvico
Ciascuna donna attraversa un percorso nella sua vita di cambiamento, attraverso le varie fasi caratterizzate dal tempo. Molte donne hanno la consapevolezza della loro libertà, del loro potenziale, della loro forza, ma anche della loro fragilità.
“Insieme” è la parola giusta che rispecchia il legame di fiducia tra la donna ed il proprio ginecologo. Un ginecologo donna, nel mio caso, che sicuramente sa accogliere le tue richieste.
Nel primo approccio ai controlli nelle donne più giovani, dove la sicurezza, la professionalità, la comprensione, garantiscono un percorso di fiducia nel “diventare donna”.
Nella fase di consapevolezza più matura, che richiede l’ascolto del proprio corpo e la necessità di trasmetterlo a chi possa comprenderci, definire con sicurezza il benessere della sfera più intima ed individuare eventuali patologie come i miomi, le cisti, le perdite atipiche, ecc, che inizialmente ci spaventano. Il mio ruolo è quello di darti una spiegazione su basi scientifiche e mettere in atto un percorso di diagnosi e cura, talvolta conservativo, talvolta chirurgico.
Durante la gravidanza, la donna diventa madre, assiste ai cambiamenti del proprio corpo che si prepara alla nascita. Durante questa fase è importante considerare sempre insieme all’uroginecologa, la possibilità di affrontare al meglio il proprio parto, discutendo di tutto ciò che permette di prevenire i danni del pavimento pelvico oltre che la protezione della mamma e del bambino. La prevenzione avviene ancora prima del parto, durante la gravidanza stessa. Insieme stabiliremo semplici misure comportamentali da adottare a questo fine. Se a seguito del parto, senti dolore in sede di cicatrici, se hai dolore ai rapporti, se ti accorgi di perdere pipì, puoi trovare in me chi ti saprà accompagnare nella cura.
Nella menopausa i cambiamenti ormonali portano a modificazioni del nostro corpo nella sua struttura e nella sua funzione. E’ un momento critico per molte donne, che va affrontato in tutti i suoi aspetti: la riduzione della massa ossea, i sintomi vasomotori, l’insonnia, la riduzione del trofismo vaginale, il calo del desiderio, ed i problemi connessi al pavimento pelvico, con modificazioni atrofiche a livello dell’uretra e delle strutture di supporto. Il senso di peso vaginale, il senso di protrusione vaginale sono sintomi correlati alla presenza di un prolasso. Sono migliaia le donne che ne sono affette e sarò a disposizione per affrontare l’argomento insieme, diagnosticare quale sia la situazione presente e definire strategie terapeutiche, riabilitative, comportamentali, chirurgiche.
Capita di sentirsi incomprese, di provare vergogna, di fronte al manifestarsi di sintomi quali ad esempio l’incontinenza urinaria. Una condizione spiacevole che condiziona la qualità di vita, i rapporti sociali, l’autostima. Spesso le donne preferiscono non parlarne che rivolgersi ad una figura professionale preparata, capace di ascoltare, individuare il problema e risolverlo attraverso un percorso che viene fatto insieme.
Soprattutto, ogni donna è unica e può contare su di me per essere ascoltata e capita, sulla mia professionalità ed il mio sostegno per individuare la strategia terapeutica adeguata per ogni situazione che affronteremo insieme.
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Diagnosi del prolasso genitale
Che cos’è il prolasso genitale?
Il prolasso genitale è la discesa sintomatica in vagina dell’utero della vescica o del retto. Il sintomo più frequentemente lamentato è il peso vaginale, il senso di protrusione. Possono coesistere altri sintomi vescicali come il mancato svuotamento vescicale, l’incontinenza urinaria, oppure sintomi rettali come l’alterato svuotamento intestinale, l’incontinenza a gas o feci
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Diagnosi e trattamento medico, riabilitativo o chirurgico dell’ incontinenza urinaria
Che cos’è l’incontinenza urinaria?
l’incontinenza urinaria è la perdita involontaria di urina. Può essere dovuta a fuga di urina accompagnata da urgenza, e in questo caso il trattamento è medico. L’incontinenza urinaria viene definita da sforzo, quando si verifica una fuga improvvisa di urina dovuta all’aumento di pressione intraaddominale tosse, riso, starnuto ecc. In questo caso il trattamento è chirurgico. L’intervento maggiormente utilizzato, mini-invasivo, è la TOT, che prevede l’utilizzo di una rete sintetica che viene posizionata a livello mediouretrale per sostenerla quando aumenta la pressione addominale
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Dolore durante i rapporti
Molto spesso, chi ne soffre, presenta una certa difficoltà a parlarne con il proprio medico e con lo specialista. Le cause possono essere molteplici, nelle varie età della vita. Lacerazioni durante il parto, la menopausa, un evento fisiologico che comporta la perdita del trofismo tessutale, del tono e dell’elasticità del tessuto, la comparsa della secchezza vaginale a causa dell’ipoestrogenismo. Insiemeandremo a capire quale sia la causa per stabilire la cura.
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Dolore pelvico cronico
Di che cosa si tratta? Il dolore pelvico cronico è definito come un dolore nocicettivo o neuropatico che perdura da almeno 6 mesi.
Fra le cause di dolore pelvico cronico le più comuni sono le neuropatie, in particolare la neuropatia del pudendo, e l’endometriosi. Spesso poi il dolore pelvico è idiopatico e in questo caso si parla di vulvodinia. La vulvodinia è una malattia infiammatoria cronica che interessa le terminazioni nervose dell’area vulvare, ovvero l’apertura vaginale con le piccole e grandi labbra e l’orifizio uretrale, ma talvolta anche la zona anale. Si suppone che la vulvodinia possa essere comunque riconducibile a una neuropatia delle fibre terminali che innervano la vulva e che sia correlata a fenomeni di sensibilizzazione centrale.
Attraverso una visita uroginecologica accurata potremo individuare la causa del dolore, spesso multifattoriale, ed iniziare un percorso terapeutico per il vostro benessere. -
Cistiti recidivanti
Di che cosa si tratta? Sono infezioni frequenti, fastidiose e spesso recidivanti che colpiscono la vescica ma spesso anche altri organi dell’apparato urinario come l’uretra, gli ureteri, i reni.
I batteri più frequentemente coinvolti sono l’E.Coli (80%), enterococchi, la Klebsiella.
Attraverso un corretto stile di vita e abitudini quali l’ iIgiene costante, l’uso di detergenti neutri lasciando allo specialistica la prescrizione di lavande o detergenti più drastici per mantenere costante la barriera vaginale , l’alimentazione corretta che riduce l’introduzione di bevande acide o contenenti caffeina, e l’assunzione di cibi che potenzino la flora batterica intestinale e vaginale, possiamo prevenirne la recidiva.
Insieme, con l’aiuto di integratori che derivano da studi scientifici della nutraceutica, possiamo individuare la strategia terapeutica più adeguata. -
Cistite Interstiziale
La Cistite Interstiziale (CI), conosciuta anche come sindrome del dolore vescicale (Bladder Pain Syndrome – BPS), sindrome della vescica dolorosa (Painful Bladder Syndrome – BPS) o sindrome della vescica ipersensibile (Hypersensitive Bladder Syndrome – HBS), è una condizione invalidante la cui causa non è nota. E’ caratterizzata principalmente da dolore pelvico cronico, senso di tensione o di pressione a livello sovrapubico e dolore di origine vescicale correlato alla fase di riempimento del viscere e associato a sintomi quali: urgenza minzionale diurna, nocturia (minzione notturna frequente) e disuria (dolore durante la minzione) Insieme possiamo individuare la causa che nel caso specifico ti condiziona, come alterazioni dello strato vescicale, l’attivazione della via infiammatoria, l’instaurarsi di un dolore neurogeno, ecc, ed individuare il tipo di trattamento corretto alla tua situazione
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Prevenzione dei disturbi perineali pre-partum, diagnosi del danno perineale post-partum
Durante la vita di una donna, la gravidanza e il parto sono tra i fattori di rischio più importanti per il danno perineale. La gravidanza rappresenta un momento durante il quale si verificano modificazioni ormonali che portano a lassità tessutale, ed inoltre, modificazioni dei vettori di forza che si scaricano soprattutto sul lato anteriore del pavimento pelvico.
Durante il parto per via vaginale i muscoli e le fasce del pavimento pelvico sono sottoposti a trazione e tensionamento per permettere il passaggio della testa fetale. Le lacerazioni di III o IV grado, l’episiotomia sono fattori di rischio per l’incontinenza urinaria e patologie del pavimento pelvico. La professionalità dell’uroginecologo permette di individuare chi è a rischio di sviluppare queste patologie. Insieme potremo mettere in atto misure preventive definite durante la visita prima del parto, o misure di trattamento per il miglioramento e la risoluzione di sintomi fastidiosi dopo il parto. -
Riabilitazione del pavimento pelvico
Che cos’è la riabilitazione del pavimento pelvico?
Riabilitare significa riportare una struttura muscolare al massimo recupero della sua funzione. Si tratta di un trattamento di I linea dei disturbi del pavimento pelvico: prolasso genitale, incontinenza urinaria, dolore pelvico.
la riabilitazione può intervenire nel recupero della funzione dopo il parto, prima e dopo un intervento chirurgico nelle varie età, nel trattamento non chirurgico di patologie come l’incontinenza urinaria. Con la chinesiterapia del pavimento pelvico andremo ad esercitare il muscolo con contrazioni e rilasciamento attraverso il controllo della respirazione. L’elettrostimolazione è un’altra tecnica, che prevede l’applicazione di stimoli elettrici per ottenere un effetto motorio e sensitivo. Tra gli scopi, l’ inibizione della iperattività vescicale, l’effetto motorio sul pavimento pelvico , l’effetto sensoriale sul pavimento pelvico.